LA MADRE DI DIO DEL DON
Storia di un capolavoro
La collana di volumi sulle icone che maggiormente hanno segnato la storia e la fede del popolo russo prosegue – dopo le pubblicazioni dedicate alla Trinità di Andrej Rublev e alla Madre di Dio di Vladimir – con questa splendida icona mariana, una delle più antiche e celebri opere presenti nella collezione della Galleria Tret’jakov di Mosca.
La storia di quest’icona, che oltre a essere un capolavoro artistico divenne ben presto oggetto di grande venerazione, è indissolubilmente legata a un particolare momento storico e circondata da affascinanti leggende. Viene attribuita al celebre artista Teofane il Greco, proveniente da Costantinopoli e operante nella Rus’ tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo. Gli sarebbe stata commissionata per celebrare la vittoria riportata nel 1380 contro gli invasori tatari sul campo di Kulikovo degli eserciti russi – uniti per la prima volta nel segno della santità di san Sergio di Radonež.
Le approfondite ricerche e gli esami tecnologici a cui è stata sottoposta l’antica tavola permettono oggi di ritrovare il filo di connessione fra la tradizione e le scarne notizie documentarie che ne abbiamo, oltre che di descrivere e analizzare le particolarità della straordinaria pittura dell’opera, l’intento artistico e spirituale del suo autore e i suoi legami con le opere bizantine e russe del tempo. In questa straordinaria opera pittorica, che mostra sulla faccia anteriore la Vergine della Tenerezza e a retro la Dormizione della Madre di Dio, l’artista (o gli artisti) infondono un accento nuovo e irripetibile:
«… il programma dell’icona del Don supera notevolmente il senso originario dell’iconografia della Tenerezza, cioè dall’espressione del tema del sacrificio redentivo del Salvatore. Questo sacrificio, di cui resta memoria nel tenero sfiorarsi dei volti della Madre di Dio e del Bambino, è presente nell’icona non più come presagio, ma come avvenimento accaduto e reale fondamento per altri, successivi avvenimenti, che svelano la pienezza della gloria del Figlio di Dio risorto.
Il ruolo della Madre di Dio è prima di tutto quello di testimone: attesta l’autenticità dell’Incarnazione avvenuta attraverso di lei, la realtà del sacrificio redentivo attraverso cui si è compiuta la salvezza, e infine l’adempiersi della promessa divina circa la gloria celeste preparata per l’umanità redenta, che essa per prima ha condiviso con suo Figlio. Cristo appare nella pienezza della sua divinità e regalità, e la Madre di Dio gli sta accanto come la regina «in ori di Ofir» del profetico testo del Sal 44».
L. Nersesjan, D. Suchoverchov
84 pp. a colori, € 18,00, ISBN 978-88-97455-25-7
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